Sentieri dall'Apocalisse

Alcune volte basta una foto, in altri casi trovare sulla carta un sentiero che non porta a nulla, e se c'e' una cosa che ho imparato è che i sentieri, soprattutto quelli storici sono presenti sempre per un motivo.
Il culto del bello, del panorama è arrivato poi, prima della pace dei sensi c'era sbarcare il lunario.
Ecco allora che molti dei sentieri più belli delle nostro Pre-Appennino prendono significato, e tornano all'antica bellezza, quando chi su quelle strade e' cresciuto, chi le ha percorse per arrivare al proprio pezzo di terra o per tornare a casa.
Si scoprono borghi ipogei, salti di roccia modellati dalle intemperie, castagneti in disuso e molta natura selvaggia.
Nella zona dell'Appennino Perduto e' facile perdersi, non solo nel vero senso della parola, ma immersi nel verde, lasciandosi trasportare dai pensieri e dai rumori, ormai purtroppo non convenzionali.
Una cascata ed un fiume che scorre, una vena di arenaria butterata, un'animale che richiama qualcuno o semplicemente più attento di te che si da alla fuga, per quella legge che gli animali conoscono bene, di predatori e prede.
Ed il predatore che temono di più è sicuramente l'uomo, capace di ucciderli senza essere neppure vicino.
Pace e possibilità, in questa zona sembrano essere rette parallele dove più del 50% delle abitazioni sono disabitate e le restanti conoscono vita solo in pochissimi giorni l'anno, sono davvero pochissimi i residenti, perlopiù anziani, sicuramente dei duri.
Non e' semplice rifiutare il comfort per la Vita "Lenta", ed anche chi oggi parla, o si riempie la bocca relativamente al "ripopolare i Borghi" con ogni probabilità non sa ciò che dice.
Oggi il vivere "lontano" deve dare delle possibilità, e fino a quando questo non avverrà, saranno solo parole al vento.
Meglio tornare al vento reale che soffia forte oggi tra i Castagni ed i faggi, ed al rumore della cascata che si avvicina sempre di più.
Il "bello " aiuta a vivere meglio, e mette in pace con se stessi.


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